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Gris, ritornare a vivere dopo il dolore.


Info

Sviluppatore: Nomada Studio

Piattaforme: PC/ Nintendo Switch/ Xbox One/ Ps4

Genere: piattaforme bidimensionale

Data di uscita: 13/12/ 2018

PROLOGO:


Gris sembra sia stato trattato ed eletto ad opera immensa sin dal rilascio, io però lo scoprii anni dopo.

Per quanto ne conoscessi la nomea, non avevo mai visto ne sentito nulla a riguardo, se non il bellissimo artwork di copertina mentre scorrevo nel Nintendo eshop i titoli in sconto; trovai Gris e ne aprii un paio di immagini, innamorandomi subito dello stile visivo, che sembrava addirittura perfetto per lo schermino a led organici della mia Switch modello Oled.

Gris è anche il nome della bellissima protagonista.

Vorrei scrivere di una storia virtuale per trasmettere il più possibile, ma trattandosi di un gioco molto corto e particolare, ne parlerò solo per emozioni e non per esperienza giocata.


GRIGIO:

Gris, grigio.

Il grigio è un colore che è sempre associato alla noia, alla monotonia e al normale, è un colore neutro che non trasmette troppe sensazioni nella percezione comune; eppure nel mondo di Gris bastano 3 minuti, il tempo del primissimo intro del gioco, per emozionarsi.

Il gioco si apre con una bellissima animazione bidimensionale in cui la protagonista perde la voce.

Voce che si capisce subito essere di fondamentale importanza per essa; il terreno comincia ad aprirsi sotto ai suoi piedi e nel panico la sua vita cade letteralmente a pezzi, mentre lei sprofonda nello sconforto più totale di un mondo grigio, in cui non riesce più a trovarne la bellezza, privata del suo bene più prezioso.

Mentre la protagonista cade nel vuoto echeggia in sottofondo una musica sontuosa ed elegante che enfatizza la dolorosa perdita e la caduta nel vuoto della sua psiche che ne consegue.

La donna si schianta a terra, in questo arido mondo grigio di cui non riesce più a vederne le sfumature, ma si alza e comincia la sua faticosa ricerca per tornare alla normalità.


Il gioco offre strutture particolari e perlopiù astratte da attraversare.

IL PRIMO COLORE:


Gris per me é stato un tornado di emozioni e sensazioni.

L’ inizio rimase devastante, un bellissimo intro disegnato con uno stile visivo per me veramente d’ impatto e accompagnato da una musica potente ed in grado di trasmettere esattamente le emozioni che prova la protagonista Gris, in quell’ esatto momento.

Iniziando poi a giocare mi accorsi subito che il gameplay non fosse proprio il focus della produzione, un gioco di piattaforme bidimensionale in cui vengono usati fondamentalmente solo 3 tasti coadiuvati dalla croce direzionale; da estimatore del gameplay puro, pensai che per tenermi incollato allo schermo, il gioco avrebbe dovuto tamponare questo gameplay molto semplice con altre feature, e così fece.

Bastarono davvero pochissimi minuti per farmi innamorare dello stile artistico e visivo del titolo che giudicai talmente bello che sarebbe bastato quello per far sì che io portassi al termine il gioco:

Ogni frame è un bellissimo quadro dipinto a mano, le strutture sono disegnate con un tratto di rara bellezza e perfezione, mentre i colori sono talmente vibranti e pieni di vita da mozzare il fiato, averlo giocato poi sullo schermo Oled della Nintendo Switch ne ha esaltato ancora più prepotentemente i contrasti, dandone un aspetto visivo senza paragoni; le animazioni in 2D sono perfette e fluide mentre gli sfondi offrono un effetto parallasse incredibilmente sensuale e soddisfacente, con degli zoom in e out sulla protagonista per esaltarne ancora di più le sensazioni.


Uno degli ambienti in cui giocare su uno schermo Oled rende l’ esperienza ancora migliore.

L‘ altro aspetto che mi obbligò di fatto a portare a termine il gioco mi venne rivelato dopo alcuni minuti… parlo dell maestoso comparto sonoro.

Perché é dopo pochi minuti di gioco sopraggiunge il primo colore che dovrà essere recuperato ed inserito nel mondo senza voce della protagonista, il potente e pericoloso rosso, rappresentato inizialmente sotto forma di un potentissimo vento che mi spazzerá via qualora mi dovessi trovare fuori da un riparo; ed é qui che il comparto sonoro mi da la prima botta emotiva: mentre avanzo nel grigiume, sorretto da dolci note malinconiche, vengo investito dal vento rosso e la musica cambia totalmente, diventando burrascosa e facendomi sentire immediatamente in pericolo, mostrandomi l’ estrema cura maniacale per il sound design e la magistrale composizione sonora di cui gode il titolo.


IL MIO VISSUTO CON GRIS:


Il gioco mantiene una struttura semplice e lineare per tutta la sua durata e a livello di gameplay la progressione è dettata dalle poche abilità che si acquisiscono per progredire nel sempre più colorato mondo disegnato da NoMada studio.

Apprezzai tantissimo la scelta di non inserire cut-scene per la narrazione, che per quanto criptica rimane piuttosto chiara ed efficace nella sua interezza;

La protagonista deve cercare di superare le difficoltá che incontra per ritrovare la voce, andando a inserire i vari colori, uno dopo l’ altro, nel suo mondo incolore per tornare a vivere serena.

Personalmente non sono molto empatico, quindi ho vissuto l’ interezza dell’ avventura senza troppe emozioni derivanti da questo dolore della perdita, ma mi sono emozionato tantissimo a livello di videogiocatore “ navigato”.

Poche volte mi sono ritrovato ad emozionarmi infatti, per le rappresentazioni visive e sonore che un titolo riesce a donare, come con GRIS; perché questo titolo riuscì a trasmettermi davvero tanto solo con i giochi di colori, con le animazioni degli sfondi e con delle semplicissime soluzioni di gameplay che risultando diverse ad ogni colore mi diedero sempre uno sprone interessante per proseguire, il tutto sempre sorretto da un accompagnamento sonoro di estremo valore che reputo sempre importantissimo premiare; ho sempre trovato emozionante sentire i passi della protagonista accompagnati uno per uno a note di pianoforte, oppure allo scalpiccio di piccole creaturine amichevoli che si armonizzano perfettamente con le note di contorno, addirittura a volte il silenzio stesso mi diede estrema gioia, sorretto da rappresentazioni visive estremamente d’ impatto, da lasciarmi a bocca aperta per lo stupore.


In alcuni ambienti e scene ci sono vari zoom in e out per rendere più chiara ed evocativa la scena.


IL VERO CAPOLAVORO?:


Sono sempre restio a definire un gioco capolavoro, ma perlomeno, personalmente considero GRIS arte pura.

NoMada studios con GRIS si è presa un rischio enorme, dato che fu il loro primissimo videogioco, eppure non sacrificarono niente a favore del mainstream e del vendere facile, confezionando un titolo che visivamente e acusticamente offre si poche ore, ma di incredibile soddisfazione ed emozioni.

Personalmente facendo un paragone, trovo che GRIS e Ori and The Will of Wisp siano due facce di una stessa medaglia dipinta con colori saturi e fantasiosi e appesa al collo mentre una sontuosa ed emozionante orchestra ne suona la celebrazione;

mentre Ori crea un contorno sonoro eccezionale accompagnato da una estetica superba, spingendo comunque di più sul lato gameplay e sulla giocabilitá ( facendolo in modo egregio), regalando soddisfazioni visive e sonore acuite da un ottimo gameplay, perfetto per gli amanti dei metroidvania; dall’ altro lato Gris sacrifica tutto per offrire esattamente quello che vuole offrire, una esperienza visiva e sonora con pochi precedenti, lasciandosi per strada la ricerca di soluzione "hardcore" per mostrare solo ed esclusivamente bellezza visiva, acustica ed emotiva, nel suo essere un piccolo titolo indipendente.

Gris per quanto sia un titolo che sarebbe fuori dalle mie corde, non essendo basato principalmente sul gameplay e sul platforming importante, rimane un titolo secondo me imprescindibile per qualsiasi amante del media in questione e non posso fare altro che consigliarlo perchè regala poche ore estremamente emozionanti.



Ori sopra e Gris sotto, a livello ludico hanno poco nulla in comune, ma artisticamente sono giochi che con i loro colori fanno sognare.


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