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Xenoblade Chronicles 3 Recenstoria

Aggiornamento: 30 set 2022


Info

Monolith Soft

Piattaforme: Nintendo Switch

Genere: JRPG

Data di uscita: 29/07/2022



PROLOGO:

Il primo Xenoblade Chronicles su Wii mi piacque tantissimo all' epoca e fu li che diventai un fiero sostenitore di Monolith Soft e dei loro giochi.

Fu però il (per molti) controverso Xenoblade X su Wii U a farmi innamorare del tutto della saga targata Nintendo; e nonostante invece Xenoblade Chronicles 2 mi abbia lasciato molto meno colpito dei precedenti, non esitai un momento a comprare al day one questa nuova incarnazione della serie di cui sto per parlarvi.


UN NUOVO XENO-UNIVERSO:

Il gioco parte con una cinematica intensa, un piccolo Noah ( il protagonista dell' avventura) corre con i suoi amici in mezzo ad una città in festa per le celebrazioni della regina, la gente è in festa ed è felice tra bambini che schiamazzano e adulti intenti a chiaccherare e ridere, ma ad un certo punto il tempo intorno al piccolo Noah si ferma, mentre qualcosa di epocale sta per accadere; due universi sembrano in rotta di collisione...

Una transizione mi porta al presente, dove la voce di un Noah adulto narra cosa significhi essere un abitante di questo mondo: Aionios.

A schermo esplode un teatro di guerra dove un' enorme fortezza dall' aspetto dei Mechonis di Xenoblade Chronicles esplode un raggio di pesante energia verso la fanteria nemica; soldati coperti di nero, della fazione dei Keves massacrano senza esitazione i bianchi e verdi avversari della fazione Agnus.

Lo scenario bellico prosegue con morti su morti di entrambe gli schieramenti mentre la voce di Noah continua a narrarne le vicende:

su Aionios si nasce per combattere e uccidere la fazione avversaria, ma non solo, si combatte anche per vivere, perchè la linfa vitale dei soldati nemici viene assorbita da queste enormi fortezze e usata come arma di distruzione e come sorta di valuta per vivere la guerra infinita tra le varie colonie.

Una musica martellante e carica di elettricità introduce Noah e la sua squadra composta da Yunie, Lanz e Mumba, con loro e in questo scenario disperato parte il gameplay e la sua musica intensa mi da la carica per buttarmi nella mischia armato di una bellissima spada rossa.

Inizio cosi il tutorial che spiega le basi del combattimento e che viene poi intermezzato da vari filmati che mostrano il protrarsi dello scontro, fino alla fine della bianca fortezza degli Agnus che decreta anche la fine della grande schermaglia, festeggiata dai Kevese nella desolazione, nella morte e nella musica suonata da Noah, colui che nella colonia ha il compito di tramandare i caduti in battaglia.


xenoblade 3 noah myio nintendo switch
Noah e Miyo, i due protagonisti e tramandanti di caduti, nelle cinematiche i soggetti in primo piano godono di una qualità assurdamente alta se si pensa ad un hardware da 300 grammi come Nintendo Switch.

UN TUTORIAL INFINITO:


Il sistema di combattimento è del tipo "easy to learn, hard to master": sebbene già nei primi minuti di gioco abbia preso attivamente il controllo dei vari personaggi e abbia effettivamente cominciato a saggiarne il combat system, questo si rivela talmente vasto, complesso e profondo che i tutorial relativi al combattimento continuano senza sosta per tutte le prime 15 ore di gioco.

Il gameplay di combattimento è comunque spiegato bene nonostante la mole assurda di varianti e si riduce in attacchi automatici da affiancare ad attacchi più potenti, che si ricaricano a tempo oppure che si ricaricano con un numero specifico di auto-attacchi; perlomeno all' inizio, dato che in breve tempo i peronaggi principali diventeranno 6 (come visto in tutti i trailers) e questo comporterà, delle aggiunte sempre frequenti al corposo sistema di combattimento principale;

A Noah, Lanz e Yunie si uniscono Miyo, Sena e Taion ed è proprio questa unione a portare a 6 i personaggi attivi e ad aumentare esponenzialmente le possibilità di gameplay:


La fusione Uroboros di Yunie e Taion, bellissima e cattivissima.

difatti agli attacchi semplici e a quelli potenti si affiancano poi gli attacchi in sintonia e le fusioni Uroboros, che uniscono 2 personaggi predefiniti dalla narrazione in una grossa bestia elementale e garantiscono invulnerabilità e attacchi tanto più potenti quanto più sia alta la sintonia tra i due personaggi fusi; inoltre sopratutto all' inizio vi è anche una certa componente strategica visto che si può variare personaggio al volo anche in combattimento e che i vari protagonisti scelgono una classe tra le tantissime da sbloccare e che fondamentalmente convergono tutte in 3 categorie molto classiche: Difensore, attaccante e curatore, tutte da dosare con cura tra i sei protagonisti attivi.

L' inizio del gioco inoltre maschera il mondo di gioco da open world per poi farmi rimangiare tutto mostrandomi un invece enorme open-map.


xenoblade 3 world noah miyo nintendo swtich
Visivamente il mondo è davvero ben disegnato, peccato per la risoluzione molto bassa.

Di solito della parte tecnica ne parlerei a questo punto ma ho già scritto un articolo di

anteprima quindi saltandola andrei a soffermarmi su un' altra cosa che balza subito all'occhio nelle prime ore: le cinematiche.

Le cinematiche mostrano sempre dei modelli poligonali in primo piano davvero ben realizzati che non sfigurano nemmeno se guardati su un grosso TV 4k, e il loro doppiaggio è spesso e volentieri super piacevole ma d' altro canto è anche chiaro fin dal principio che queste cinematiche occupino una parte davvero importante della storia e dello scandire della progressione di gioco in quanto nella maggior parte dell' avventura mi acciglierò non poco nello scoprire di quante siano effettivamente le ore passate con il pad poggiato sul divano rispetto a quelle dove si gioca realmente con il bellissimo sistema di combattimento messo in piedi da Monolith Soft.


UNA STORIA E UN MONDO FIN TROPPO VASTI:


Superate le prime 20 ore di gioco e constatato che i tutorial siano effettivamente finiti, comincio a immergermi con un po' più di convinzione nel mondo di gioco e ad approfondire le varie questioni secondarie legate alle colonie da liberare e approcciando il sotto- insieme di relazioni che ne scaturiscono da tali avvenimenti, procedo anche con l' esplorazione libera del mondo e con la reclutazione degli "Eroi" , personaggi unici reclutabili soddisfando delle determinate missioni secondarie che andranno a rimpolpare i ranghi degli eroi e a sbloccare la loro classe ai 6 protagonisti principali.

Cominciano però proprio qui i veri scricchiolii del gioco che mi accompagneranno per tutta l' avventura...

Partendo dall' enorme mondo open-map che addirittura arriva anche ad includere degli elementi metroidvania, che per quanto a livello artistico continui ad apprezzare nella sua quasi totalità, verso circa metà gioco ha cominciato a stancarmi sempre più, non tanto per la rappresentazione a schermo o per il level design che per i miei gusti rimangano sempre estremamente piacevoli e di buon livello fino alla fine, ma proprio per il senso di conquista e di ricompensa che rimangono inesistenti per tutta l' avventura, in quanto l' intero mondo non ha niente da offrire ai vari protagonisti al di fuori di alcune missioni secondarie e tutta l' esplorazione si fonda sulla scoperta di ulteriori colonie da liberare.

Altro scricchiolio potente è secondo me la gestione delle classi dei protagonisti che non voglio andare a descrivere troppo nello specifico in questa sede ma che secondo me rappresenta una idea interessante ma troppo complessa da attuare nelle ore di gioco che il titolo propone, e che viene realizzata pure piuttosto male come rappresentazione visiva visto che addirittura in molte cinematiche essa vada proprio a cozzare con gli avventimenti principali visibili a schermo in quanto negli avvenimenti impoartanti i protagonisti avranno sempre le armi della classe iniziale e mai quelle della classe che gli viene affidata successivamente, il tutto oltre ad avere una progressione noiosa da gestire sopratutto nelle fasi iniziali di gioco ( e in Xenoblade fase iniziale significa circa 15-20 ore effettive ).

Quello però che più di tutto mi ha abbattuto e che mi ha fatto addirittura annoiare è stato proprio il bilanciamento nella sua totalità, sia nel rapporto della difficolta del mero gameplay con una modalità normale davvero facilissima ed una difficile davvero troppo punitiva sia sopratutto dall' inesistente bilanciamento tra narrazione tramite cutscene e gameplay vero e proprio in quanto in media le cinematiche durano tutte sui 12-13 minuti e che ogni ora se ne vedono sempre almeno 2/3; posso dire senza esagerare di aver constatato anche esserci alcune cinematiche in grado di sfiorare i 50 minuti consecutivi in alcune sezioni più importanti... più però che la durata in se a darmi fastidio, anche se già scritto, voglio posare l' enfasi sulla quantità spropositata che la narrazionepropone perchè spesso sessioni di gioco di 60-90 minuti si traducono in 30-40 minuti risicati di gameplay effettivo e spesso e volentieri quel gameplay risicato si traduce in muovere giusto la levetta analogica per andare dal punto A al punto B innescando poi un' altra cinematica di reazione, proprio per il fatto che quasi qualsiasi azione o scoperta in gioco si traduce in dover guarader diversi minuti di cinematica, passando dalle missioni più importanti a quelle più inutili e noiose.


ARDORE E NOIA:


Il titolo di Monolith Soft aldilà delle noie che mi ha donato rimane a mio modo di vedere un titolo potente, imponente e con una direzione artistica di tutto rispetto e che nella sua altalenanza mi ha comunque regalato sia delle belle emozioni che dei bei momenti di svago e divertimento, semplicemente per quelli che sono i miei gusti è veramente troppo sbilanciato in qualsiasi tipo di rapporto rappresentato, verso tutto quello che a me non piace in un videogioco:

La componente narrativa è troppo predominante rispetto al gameplay vero e proprio e mi ha reso spesso e volentieri noiosi molti momenti con la console in mano ; la componente tecnica visiva è altalenante in quanto ad inizio gioco ci sono tantissime scene e scenari reinderizzati a risoluzione davvero bassissima ( tutte le scene nelle colonie girano molto al di sotto dei 540p) mentre nelle parti finali di gioco invece è talmente ben funzionante da non sfigurare nemmeno su un TV 4K di grosse dimensioni , sebbene il suo massimo, come di consueto, lo dia sui 7 pollici della modello Oled;

per quanto mi sia invece piaciuta la questione delle classi ho comunque trovato la meccanica della loro progressione e il loro metodo di assegnazione molto macchinoso o comunque noioso, sopratutto all' inizio per poi vederla diventare quasi ininfluente verso il finale dell' avventura dove la varietà di classi non garantisce più dei bonus realmente efficaci; infine ho trovato che anche la difficoltà di gioco abbia un bilanciamento davvero mal congeniato con le prime 30 ore di gioco molto divertenti e dinamiche che quasi mi obbligarono a giocare e ragionare come se vi fosse anche una componente da gioco strategico per affrontare le sfide più tenaci, per poi ritrovarmi invece oltre la prima metà dell' avventura letteralmente in grado di battere i boss più forti senza nemmeno toccare il pad (compresi i boss finali);


La risoluzione è davvero ridicola ma ci sono tantissime scene che sullo schermo della OLED rendono veramente bene e lasciano a bocca aperta.

In ogni caso alla fine della fiera,Xenoblade 3 mi ha lasciato emozioni forti ma contrastanti, con momenti di pura euforia in cui veniva meno la forza di volontà che mi avrebbe dovuto spingere a spegnere la console e andare a dormire, ma che non riuscivo a mettere in atto a causa di momenti di narrazione molto emozionanti ed intensi; ma anche con momenti in cui per ore non riuscivo ad eseguire un combattimento e che tra dialoghi frivoli e molto adolescenziali la mia palpebra involontariamente faceva assottigliare sempre di più la luce in ingresso nella mia pupilla, fino a toglierla del tutto.

In chiusura ci tengo a sottolineare che ci sono due elementi distintivi che rimangono immutati nell' interezza dell' avventura: missioni secondarie e colonna sonora.

Le missioni secondarie (di colore azzurro perlomeno, quelle che non coinvolgono ersonaggi principali ) che dalle prime ore alle ultime ho trovato siano rimaste noiose, anche vecchie come stampo e concezione delle stesse e sopratutto per quanto ci siano fiumi e fiumi di dialogo, non vadano ad approfondire minimamente la lore del titolo in questione.

La musica è un elemento cardine del titolo: Noah e Miyo sono tramandanti e suonano le loro melodie per tramandare i caduti e la colonna sonora a mio modo di vedere racchiude in pieno questo elemento e questa poetica, senza nessun ripensamento affermo che la colonna sonora che propone Xenoblade Chronicles 3 è la costante migliore dell' intera opera;

una colonna sonora monumentale che dalla primissa ora fino all' ultimo minuto dell' epopea di Noah e Miyo accompagna in modo incredibilmente poetico tutto quello che accade a schermo, ci sono tantissime note di pianoforte a scandire le escursioni dei protagonisti e le molte tracce, la musica si adatta perfettamente ad ogni tipo di ambientazioni che gli eroi si trovano costretti a percorrere ma anche ad ogni sentimento di cui è pregna l' avventura;

un mix di tracce e sentimenti da ascoltare a tutto volume, in gioco ma non solo, perchè con una componente sonora di così alto livello diventa quasi un crimine lasciarla racchiusa come mero il contorno dell' opera Nintendo.

E poi ci sarebbe da parlare del finale, del brodo estremamente allungato del finale che però culmina in quello che definisco essere un vero "capolavoro di fine esperienza", in grado di far vacillare e di far inumidire la palpebra anche a chi ha un cuore di pietra come il mio, anche a chi come me non si fa mai sorprendere o emozionare da questa tipologia di media...





Grazie per aver letto la mia recensione ed esperienza con il titolo sono curioso di sapere cosa ne pensi anche tu del suddetto gioco e ti invito a scriverlo qui sotto, nei commenti, alla prossima!






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