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Little Nightmares 2



Info:

Sviluppatore: Tarsier Studio

Piattaforme: PC/ Ps4/ Xbox One/ Nintendo Switch

Genere: Platform

Data di uscita: 11/02/2021


Prologo:


Sono stato un fan immediato del primo Little Nightmares ed accolsi con intensa gioia l’ avvento del seguito, diventando curioso di giocarlo sullo schermo a diodi organici della mia Switch.

Lo giocai poi con un anno di ritardo sperando di trovare le sensazioni provate con il capitolo originale.


Dietro la porta:


Il gioco si apre con una sequenza onirica rappresentante un tortuoso e astratto corridoio che termina con una porta chiusa su cui la superficie in legno è inciso un occhio senza pupilla.

Il nostro piccolo alter ego si sveglia in un bosco, mentre una vecchia TV alle sue spalle si spegne, facendomi capire di essere arrivato da essa.

I primi minuti si svolgono nel bosco in una zona a scorrimento orizzontale, per insegnare i comandi basilari, che consistono poi esattamente come nel capitolo originale nell’ avanzare nei vari livelli lineari tramite la risoluzioni di piccoli enigmi ambientali incentrati spesso sulle minutissime proporzioni del protagonista paragonati al mondo che lo circonda, facendo leva su nemici orribili e ributtanti dai quali bisogna scappare o cercare di passare inosservati.

Una volta appresi mi dirigo in una catapecchia dove si trova la vera differenza rispetto al capitolo precedente: un altro minuto alter- ego controllato dall’ intelligenza artificiale che servirà e mi aiuterà ad affrontare enigmi e zone in cui è necessaria la collaborazione di due personaggi.

Mi ritrovo così assieme al nuovo scappatello a fuggire attraverso il bosco da un grottesco ed enorme uomo armato di fucile che ci darà la caccia, concludendo la zona iniziale sospinti su un laghetto tramite una porta in legno, usata a mo’ di barca arrivando alla cittadella, capitale dei piccoli incubi.


LITTLE NIGHTMARES
Il primo nascondino del gioco, sempre inquietanti gli abitanti.


Déjà-vu da incubo:


Il gioco da subito conferma le sensazioni del primo capitolo per quanto riguarda la parte artistica visiva e sonora, perfettamente in linea con quelle del primo capitolo che avevo particolarmente apprezzato sopratutto per le grottesche e terrificanti rappresentazioni dei distorti abitanti che popolano il mondo di gioco; il problema da me riscontrato sta però nel fatto di aver scelto e giocato la versione Nintendo Switch che gode di un impianto tecnico davvero disastroso ed inaspettato per un gioco di piccole dimensioni come questo, con una risoluzione davvero ridicola ed un framerate a 30 fotogrammi che riesce pure a calare vistosamente (assieme alla risoluzione dinamica) appena appaiono degli effetti extra a schermo.

Il gioco offre subito le buone sensazioni di gameplay del capitolo precedente e vado ad apprezzarlo ancora, sopratutto immerso nelle parti di nascondino in cui non bisogna farsi vedere dagli orribili abitanti pronti a sbranarci a vista; nonostante riconosca che il sistema di controllo non sia stato minimamente migliorato e questo già dopo la prima ora diventa a mio avviso il primo ostacolo, in quanto il level design tende ad enfatizzare parecchio questi problemi con le soluzioni di game design proposte.

Dopo la prima ora trovo la conferma che il gioco soffra di diverse problematiche a mio avviso abbastanza debilitanti confrontate con il capitolo precedente perché per quanto gli enigmi ambientali rimangano sempre di buon livello, sopratutto quelli incentrati sulla collaborazione tra i due piccoli protagonisti, comincio a trovare troppe fasi e sezioni di gioco legate a meccaniche di gioco che non solo non sono buone o divertenti in generale ma che vengono complicate ancora di più dal meccanico sistema di controllo proposto per i piccoli protagonisti.


LITTLE NIGHTMARES
Le parti in interno sono sempre migliori come level design.


Trial and error da incubo:


Sebbene fossi rimasto sul filo dell’ apprezzamento generale per il titolo, mi accorgo che proseguendo l’ avventura onirica più vada sempre più a scemare il mio piacere per il gameplay del titolo:

il gioco va sempre più a perdere la sua anima da “piccolo enigma da incubo” per abbracciare insistentemente quella del trial and error, che per qualcuno potrebbe non essere un problema ma che a me personalmente ha stufato parecchio in quanto vi ho trovato troppe zone in cui la situazione non risulti mai chiara da decifrare da subito come dovrebbe accadere in un buon gioco di questo genere ma che la situazione si vada a schiarire pian piano solo morendo e morendo ancora, inoltre nonostante i molti problemi relativi ai comandi ci sono delle parti centrali del gioco in cui il mio piccolo alter ego è costretto a combattere contro alcuni nemici, impugnando armi bianche mosse da un combat System che ho trovato noiosissimo e mal tarato sorretto per di più dai soliti comandi ben poco reattivi che han reso tutte queste fasi molto frustranti.

E non solo queste fasi di combattimento mi han fatto calare l’ interesse per il gioco, ma anche tutte quelle legate alle varie fasi di fughe in cui il secondo alter ego spesso mi andava solo ad intralciare o rallentare, per non parlare dei vari bug in cui mi ritrovavo obbligato a riavviare il gioco perché il secondo protagonista rimaneva indietro nei livelli senza possibilità di recupero.


LITTLE NIGHTMARES
Guai a spegnere la TV a chi ci passa la vita assieme.

Tirando le somme ho trovato che il titolo mantenga le stesse atmosfere spirituali, oniriche e terrificanti del primo, con delle aggiunte tematiche davvero di buon impatto come la centralità della televisione come mezzo “controllo” mentale delle persone ma che di contro vada a stravolgere troppo le visioni di level e game design del gioco originale che rimane decisamente migliore a mio avviso, spostando l’ attenzione su un modello di gioco che mi era piaciuto molto a quello del trial-and-error preponderante al posto della lenta valutazione della risoluzione di enigmi ambientali.

Personalmente penso sia comunque un titolo da provare, anche se non lo consiglierei a prezzo pieno e sopratutto non su Nintendo Switch, anche solo per arrivare ad un finale immenso e potentissimo che attanaglia il cuore.




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