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A Plague Tale: Requiem


Info:

Sviluppatore: Asobo Studio

Piattaforme: PC/ PS5/ Xbox Series X|S/ Nintendo Switch Cloud Version

Genere: Azione stealth

Data di uscita: 18/10/2022


Prologo:


A Plague Tale: Requiem è il seguito diretto di A Plague Tale : Innocence e già dalla prima presentazione gli sviluppatori di Asobo Studio non vollero di certo nasconderlo, forti anche del fatto che il loro titolo precedente fu comunque accolto piuttosto bene.

Subito fui felice dell' annuncio in quanto Innocence fu un titolo che apprezzai nonostante non mi avesse mai esaltato appieno all' infuori di una storia particolamente interessante per i miei gusti e sopratutto per una estetica legata al medioevo europeo che tanto apprezzai giocandolo;

Iniziai quindi Requiem con delle buone aspettative sapendo che di certo non mi sarei trovato di fronte ad un titolo rivoluzionario.


Sotto un nuovo Sole:


L' avventura riprende poco tempo dopo le vicende trascorse nel primo capitolo, e già dopo pochissimi minuti è palese che chi non ha giocato al precedente capitolo della saga si perderà gran parte del filone narrativo, o quasi.

Il piccolo e innocente Hugo e sua sorella Amicia stanno fuggendo a rotta di collo, ma una volta alle strette troviamo a inseguirli solamente il loro amico ed aspirante Alchimista, Lucas;

dopo qualche mese dalle tragedie, da qualche parte nel regno di Francia, sembra che finalmente Hugo possa tornare ad essere un bambino normale che gioca normalmente...

I primi venti minuti concentrano tutta la narrativa in alcuni giochi infantili che Amicia e Lucas fanno con Hugo, passando dal nascondino al tiro con la fionda per affondare delle " navi nemiche " , che non sono altro che rametti che galleggiano su un piccolo ruscello ma che la giovane e fantasiosa mente del bambino riesce a trasformare in vere ed innocenti storie di gloriose battaglie ; questi giochi servono a rinfrescare al giocatore le meccaniche di gameplay base imparate nel primo capitolo, passando dalle azione Stealth el nascondino fino al tiro con la potente fionda di Amicia per affondare le barchette finte.

Questa prima parte mi da subito la conferma che il gameplay non sarà sicuramente molto evoluto rispetto al precedente A Plague Tale e che al contrario la componente tecnica di gioco sia invece totalmente rivista (escluse le animazioni) mostrandomi uno dei migliori giochi che abbia mai visto per quanto riguarda la componente visiva nella sua interezza.

L' innocenza dei giochi dura comunque poco (anche perchè come sappiamo comunque Hugo e Amicia sono parecchio sfortunati ) e i tre ragazzini si ritroverrano in una disputa territoriale tra apicoltori derubati in cerca di vendetta ed un piccolo villaggio in pasto alle fiamme.

E' subito chiaro che ci saranno spargimenti di sangue e villici che non si faranno nessun problema ad uccidere adolescenti e bambini.

Amicia e Hugo mi impegnano in delle grosse mappe da affrontare nascondendosi dai vari nemici umani impegnati a non lasciar testimoni delle loro malefatte ed il prologo si interrompe con il piccolo Hugo che messo alle strette di fronte alla vista della sorella in pericolo di vita, perde le staffe ed ancora la sua infantilità, mentre l' ira ribolle sul suo viso alla vista della famiglia in pericolo, lo schermo si fa nero mentre il pad vibra forte e dalle cuffie sulla mia testa rimbomba forte il rumore di milioni di zampe, di versi striduli e delle urla terrificanti degli assalitori.



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Anche questa volta la nostra piccola adolescente se la passerà malissimo.


Requiem:


Il titolo continua con Hugo che perdendo i sensi, sogna una misteriosa isola che sarà poi il fulcro dell' avventura.

Il gioco prosegue mostrandomi un po' la rappresentazione di quello che sono diventati i due protagonisti: questa nuova avventura è un po' la messa nera dell' innocenza dei due protagonisti che ormai han perso quasi del tutto la loro indole da bambini e la loro spensieratezza.

La narrativa di gioco procede in modo abbastanza diverso rispetto a quella del precedente capitolo in quanto i primi luoghi che si visitano una volta lasciatomi alle spalle questo brutto episodio degli apicoltori, rappresentano delle bellissime e spensierate scene di vita nella Francia Medievale, a differenza del primo capitolo invece che non mostrava quasi mai scorci di vita mondana.

Ovviamente dove arrivano Amicia e Hugo la gente tende a morire in modi brutali e tragici quindi so già che durerà poco.

Perdo davvero tanto tempo nella photomode, sopratutto nelle primissime ore perchè il titolo riesce a stupirmi sempre di più da questo punto di vista:

portando a schermo non solo una impronta tecnica di tutto rispetto e mostrando texture in alta risoluzione, una occlusione ambientale di tutto rispetto e una profondità di campo davvero incredibile, oltre che a delle ottime animazioni ed eccellenti modelli poligonali ( perlomeno dei vari protagonisti) ma anche una rappresentazione artistica davvero fedele a quella del medioevo europeo, dove nel percorrere i villaggi sembra davvero di essere all' interno di un documentario interattivo.

Anche il comparto audio mi pare subito azzeccato dalla prima ora, sebbene il ronzio delle mosche intorno alle orecchie sia un po' fastidioso, giustamente, ma ad ogni modo sia le musiche che gli effetti sonori mi sembrano davvero validi.



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A livello visivo il gioco è davvero sbalorditivo e ricco di elementi visivi.


Un grande e intricato more of the same:


Avanzando nell' avventura, che parte piuttosto lentamente per procedere invece molto spedita e con pochi tempi morti, emerge chiaramente il mio sospetto iniziale per il quale a livello di mero gameplay il gioco non sarebbe progredito granchè dal passaggio alla corrente generazione di console;

Infatti l' anima stealth del primo capitolo è solo leggermente migliorata in questo nuovo episodio della saga a base di ratti, per quanto mi venga chiarito sin da subito che Amicia abbia perso totalmente la sua indole spensierata di adolescente e che si sia votata totalmente alla causa di "protettrice di Hugo", con conseguente aumento spropositato del suo potenziale bellico, il gameplay vero e proprio nonostante diverse migliorie all' equipaggiamento della ragazza e nonostante le tante possibilità offerte dall' alchimia e dalla interazione ambientale con elementi alchemici e di scenario, il gioco rimane ancorato con prepotenza alle meccaniche del primo capitolo, che risultano a mio avviso ormai un po' troppo legnose da digerire sebbene non siano quasi mai noiose.

Di base Amicia ha molti più modi per eludere i vari nemici umani, che presentano ancora una volta una IA davvero di basso rango, ma sopratutto ha molti più modi di ucciderli sia tramite composizioni alchemiche che tramite gli oggetti di scenario ( ad esempio lanciare la pece su un campo di grano per poi dargli fuoco con una mistura di Ignifer causerà un grosso incendio che divorerà chiunque sia a portata e che di contro eliminerà la zona bruciata di erba, negandomi un possibile nascondiglio, oltre che allertando tutte le guardie di zona); i protagonisti godranno anche di movimenti e animazioni extra per quanto riguarda il nascondersi per le grosse mappe proposte dal titolo, ma come detto qualche riga sopra, il gioco non si discosterà mai davvero dal titolo precedente, ad ogni modo perlomeno porterà a schermo più materiale, più nemici e porzioni di mappe davvero estese oltre che un numero quasi disumano di ratti a schermo ( ci saranno scene con più di 300 mila roditori a schermo, in tempo reale).


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Il motore di gioco è davvero pesante da gestire, sarà colpa di qualche ratto di troppo?

La progressione invece è piuttosto riuscita, per i miei gusti, nonostante il pensiero che il titolo abbia una longevità un po' troppo estesa e che sarebbe stato meglio fosse durato qualche ora di meno, anche perchè spesso per dare un po' di sensazione di novità e non annoiare, ci si ritrova a percorrere sempre le stesse azioni ma supportati da compagni extra che tramite un loro "perk" ci aiutano a svolgere la missione affidata, esperimento riuscito a metà per il mio punto di vista.

Tirando le somme questo Requiem è un titolo che punta di nuovo sul connubbio di orrore/ fanciullezza del primo capitolo ma portato ad un livello leggermente superiore, che man mano che si procede in questo nero medioevo mantiene sempre le vette del "buon videogioco" ma senza fare mai quel passo extra che avrebbe potuto esaltarlo.

Dal mio punto di vista posso dire di essermi affezionato parecchio ad Amicia e Hugo e di essere rimasto molto colpito da alcuni dialoghi, sopratutto quelli del piccolo Hugo con il loro contrasto fanciullo- portatore di morte, sebbene avessi sperato che la parte di gameplay vero e proprio venisse migliorata in modo più deciso.

Perlomeno sono contento che il fatto di avere sempre 2 o più personaggi giocanti assieme non sia sfociato in quello che odio di più di alcuni titoli narrativi e che corrisponde al continuo parlare ininterrotto per ore e ore durante le varie scene di gioco, tipico negli ultimi anni dei titoli Sony in realtà, ma di cui avvertii la reale paura potesse trasferirsi anche in un titolo doppia A di questo calibro.


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Non sono proprio l' archetipo di eroe fantasy ma mi ci sono affezionato comunque.

Le musiche anche una volta completata l' avventura rimangono abbastanza nella mia mente, sopratutto quelle più malinconiche quindi un bell' applauso al compositore Olivier Derivière.

Personalmente posso dire che il primo a Plague Tale fosse un titolo che trovai interessante ma che non elogiai mai troppo per diversi problemi che mi fecero annoiare in alcuni casi e devo ammettere che questo "Requiem" invece mi ha intrattenuto molto di più nonostante sia, per i miei gusti, semplicemente una versione migliore di Innocence, tuttavia sicuramente un gioco con questo impatto visivo mi resterà impresso nella memoria per diverso tempo.




Grazie per aver letto tutto l' articolo, fammi sapere qui sotto nei commenti se sei d' accordo o meno con le considerazioni finali!





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