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Halo Infinite : Campagna

Aggiornamento: 27 mag 2022


info

343industries

Piattaforme: Xbox One/ Xbox Series X|S/ PC/ Gamepass

Genere: shooter/ fps

Data di uscita: 08/12/2021

PROLOGO:


Halo è un gioco che bene o male piace sempre: la sua Lore profonda e i personaggi sono sempre stati piacevoli; Chief e Cortana su tutti sono un punto fermo nell' industria del videogioco e nonostante personalmente abbia scoperto e amato la serie solo da qualche annetto, ero piuttosto entusiasta di mettere le mani sopra ad Infinite.

Lo sviluppo era stato travagliato, più lungo del dovuto e con un engine grafico nuovo e particolare che prometteva ( a parole) faville.

Avevo però, la netta sensazione che potesse essere deludente, sopratutto perchè definito come un "Halo open world", e nella mia mente queste parole così ravvicinate non riuscivano proprio a farmi trovare dell’ entusiasmo.


BENTORNATI A CASA:


Accedo al gioco e parto, regolo il preset grafico su Qualità (Xbox Series X 2160p a 60fps), imposto l'HDR, difficoltà Eroica (difficile) metto le cuffie e inizio.

Il gioco parte con una cinematica veramente d'impatto, Master Chief sta combattendo su una nave UNSC ( si scoprirà presto il nome: Infinity) contro ai temibili Esiliati (un conglomerato di Alieni distaccato sia dagli umani che dai Covenant), riesce a sopraffarre abbastanza facilmente gli alieni ma è chiaro che di uomini ne siano rimasti ben pochi a combattere; viene attaccato da un Bruto enorme: il potente Leader degli Esiliati, Atriox; lo scontro fra i due è brutale ma nel corpo a corpo il nostro Spartan è inerme rapportato ad un tale colosso, dolorante e con gli scudi che lampeggiano rosso, lo Spartan 117 viene gettato nel vuoto siderale vivo, per vedere con i propri occhi la totale disfatta dei propri uomini... Tuttavia non vedrà la fine del combattimento perchè la corazza andrà in modalità ibernazione, mentre il corpo continuerà a galleggiare nei rottami fino all' ultima molecola di ossigeno.

Un altra lunga sequenza narra del ritrovamento di John 117 sei mesi più tardi, da parte di Echo 216, un pilota di Pelican sopravvissuto al massacro della Infinity che non è riuscito ad atterrare sull’ Halo dove è avvenuta la battaglia poiché rimasto incastrato con il suo velivolo nei rottami spaziali.

Il pilota ricarica le batterie dell' armatura Mjolnir di Master Chief e lo fa uscire così dall' ibernazione indotta, Master Chief dovrà liberare il velivolo Pelican incagliato per scendere sull’ anello.





UN PROIETTILE CONTRO UNA INTERA ARMATA :


Iniziai finalmente a giocare con la Mjolnir verde in mezzo ai detriti spaziali.

Mi venne insegnato ad usare il rampino e cominciai a muovermi nei corridoi della nave, provo subito vari feels dei vecchi Halo grazie a una progressione nelle varie sezioni della nave con i nemici

posti sapientemente nelle varie arene, rigorosamente stagne.

La prima gioia arrivò dal comparto tecnico:

Questa sembra una scena banale, ma per chi ha amato i vari personaggi non lo è affatto

sebbene graficamente la mole poligonale non sia immensa e il comparto luci non eccezionale, la risoluzione altissima e la frequenza di aggiornamento fissa a 60 mi diedero subito una ottima impressione generale; fu tuttavia il comparto sonoro a stupirmi, i suoni (grazie anche al Dolby Atmos) sono posizionati benissimo e in generale l’effettistica sonora è ottima visto che esalta con precisione qualsiasi fenomeno a schermo, così come sembrano ottime le musiche ( di cui però non dubitavo minimamente).

La seconda gioia arrivò dal Gunplay, semplicemente perfetto: ogni colpo viene percepito con un feedback incredibile e ogni uccisone restituisce subito soddisfazione, il ritmo di gioco è frenetico ma bilanciato benissimo e ogni gruppo di nemici è estremamente soddisfacente da affrontare tra spari, urla aliene, granate, scudi che lampeggiano e corse in copertura.

A poco a poco nel procedere cominciò a delinearsi la trama iniziale e vennì a conoscenza del “nuovo nemico” : Escharum, il successore di Atriox (morto in battaglia nei 6 mesi di vuoto dopo l’ibernazione del protagonista).

Finii la missione decisamente soddisfatto, recuperando Arma , la nuova IA che mi avrebbe guidato in questa avventura e mi avviai verso l' anello.

Master Chief e Arma: la nuova misteriosa IA.

UN WORLD POCO OPEN :


Una volta finita la prima missione mi ritrovai nel mondo aperto.

Il primo impatto fu buono ma progredendo qualche ora mi resi subito conto che il gioco non fosse minimamente un open world come da pubblicità, bensì un semplice open map con delle mappe piuttosto estese e ravvicinate tra loro:

nelle prime ore non è minimamente possibile esplorare liberamente poiché varie strade e vie

E' sempre triste scoprire che gli Spartan a volte possono morire...

sono bloccate dalla progressione della trama principale.

Trovo che la progressione delle abilità dello Spartan sia ottima e che il modo in cui l’ armatura si potenzi sia piuttosto valido poiché il gioco non acquisisce nessuna meccanica GDR, rimanendo uno shooter puro, ma allo stesso tempo facendo sentire non poco il peso delle nuove funzioni passive della Mjolnir.

Comincai a liberare le varie zone della mappa, tra fortificazioni che fungono da basi e fonderie degli Esiliati; piano piano recuperando le altre abilità attivabili della Mjolnir che invece vengono sbloccate progredendo con la trama principale, in generale le trovai tutte interessanti anche se nessuna fu paragonabile al rampino sia in termini di utilità nell' esplorazione che in quanto a versatilità in combattimento.


LE DUE ANIME DEL GIOCO:


Halo infinite è letteralmente diviso in due.

Da una parte mi ritrovai subito a casa con la trama principale che proseguiva tramite missioni specifiche a comparti stagni, arena dopo arena affrontai nemici che vantano una IA di tutto rispetto e che sono posizionati alla perfezione: ogni comportamento degli Esiliati è specifico e funziona quasi sempre bene.


Una vista dall' alto di Zeta Halo.

La trama è piacevole da seguire e per un fan del brand come me è fu davvero interessante e ammaliante visto che affonda le radici in profondità nella totalità della Lore della serie e per uno come me che ha anche letto diversi romanzi è sempre stato interessante avanzare per capirne gli sviluppi.

Una volta avviata una missione principale mi ritrovai però a doverla percorrere e finire tutta poichè impossibile tornare all'esplorazione dello Zeta Halo, in generale non fu un grosso problema non essendoci meccaniche vere e proprie da gioco di ruolo, ma a volte, forse anche per la difficoltà elevata, non mi sarebbe dispiaciuto fare un salto a recuperare qualche modulo per il potenziamento dell' armatura o semplicemente per spezzare un po’ la progressione.

Dall’ altra parte c’è l' open map che presenta qualche problema: ci sono varie attività da svolgere che finiscono sempre con il macellare alieni e sebbene i punti di interesse sulla mappa non manchino di certo, capisco in fretta che sulla superficie dell' anello farò sempre le stesse cose, che sia liberare una base UNSC da usare come checkpoint, attaccare una base degli Esiliati per distruggerne gli aprovvigionamenti, distruggere gli strumenti di propaganda e salvare qualche squadra di Soldati alleati scampata alla morte nelle stelle o scovare i validi collezionabili.

In generale la parte all' aperto , sopratutto all' inizio, la trovai straniante poichè giocandoci poco alla volta mostrò presto il fianco alla ripetitività, non solo a livello di gameplay ma anche a livello visivo dato che lo Zeta Halo è fondamentalmente tutto uguale, anche per questioni di Lore.

Le prime ore all’ aperto le passai storcendo il naso...


...EPPURE NON RIUSCII A SMETTERE DI GIOCARE:


Gunplay, level design e IA sono i motori del gioco e sono decisamente potenti.

Per quanto alla fine della fiera mi divertii molto a scovare i vari collezionabili comprendenti i log con gli approfondimenti di trama, i segreti, i potenziamenti per l' armatura e i potenziamenti per le basi... fu il gameplay vero e proprio a farmi trascorrere le ore senza che me ne accorgessi, perchè quando è tutto così preciso e così funzionale, qualsiasi cosa, anche se ripetitiva diventa estremamente divertente e fu così che mi ritrovai a vagare per tutto l' Halo con una voglia incredibile di sparare.

Sebbene le imperfezioni del gioco emergessero comunque: come alcuni


boss poco interessanti o altri noiosetti e artificiali da battere; interazioni ambientali ridotte all' osso e fisica di gioco tarata esclusivamente sul gameplay (nel bene e nel male quindi); oppure al fronte di una IA molto valida dei nemici mi ritrovai spesso costretto ad assistere a dei soldati umani completamente rimbecilliti... la voglia di scoprire l' ennesimo insediamento nemico, di uccidere i generali alieni e sopratutto di scoprire i segreti dello Zeta Halo era sempre maggiore di qualsiasi stortura incontrata;

Sebbene non ammeterei mai che Infinite sia il gioco perfetto, mi lasciò profondamente soddisfatto ed è un gioco che consiglierei comunque a tutti di provare, anche se sono sicuro che per chi non abbia mai approcciato la storica serie, molte storture possano risultare pesanti e che la trama di gioco non sia sicuramente emozionante come lo è stata per me.







Fateci sapere cosa ne pensate qui con i commenti, un saluto virtuale a tutti.


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